Quarantennale delle Regioni a palazzo Madama PDF Stampa E-mail

Il presidente della V Commissione Sanità, Francesco Comi, è intervenuto ieri (7 giugno) a Roma alle celebrazioni per il quarantennale delle Regioni. Un anniversario per ricordare il 7 giugno del 1970 quando ventuno milioni di italiani si recarono alle urne per eleggere, per la prima volta, i consigli delle quindici regioni a Statuto ordinario. “A distanza di quarant’anni – ha commentato Comi - è ancora incompiuto il processo di riforma costituzionale. Sulle Regioni gravano grandi responsabilità come le politiche socio sanitarie e un’insufficiente autonomia finanziaria. Al presidente Napolitano abbiamo chiesto una spinta maggiore per una nuova riforma”.

Alle celebrazioni hanno partecipato tutte le Assemblee legislative, per la prima volta ufficialmente invitate nell’Aula del Senato. Per le Marche oltre al consigliere Comi c’erano il presidente e il vice presidente dell’Assemblea legislativa, Vittoriano Solazzi e Giacomo Bugaro.

A presenziare cerimonia (trasmessa in diretta sul canale satellitare del Senato e sulla web tv) il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e le massime autorità nazionali. Presenti numerose delegazioni politiche.

In apertura l’intervento del presidente dei senatori, Renato Schifani. A seguire due sessioni di lavoro: la prima con le relazioni  di Vasco Errani, presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, Nazario Pagano, in rappresentanza della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali, Luciano Caveri, responsabile della Delegazione italiana al Comitato delle Regioni, e Raffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali; la seconda sessione prevede gli interventi del vicepresidente del Senato Vannino Chiti, del presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali Davide Caparini e la relazione del presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, Carlo Vizzini. La parola poi ai rappresentanti dei gruppi parlamentari del Senato e agli esponenti degli enti locali. (C.C.)